Approccio alla Trota Cava/Laghetto

Testo e foto di Gian Marco Naldini


PREFAZIONE: Le cave-laghetto si possono considerare “opere” recenti: sono il risultato del periodo di ricostruzione del dopoguerra ovvero di quel processo produttivo che richiedeva enormi quantità di ghiaia per gli impasti cementizi e bituminosi. Le cave nacquero così a macchia di leopardo su tutta la penisola e, una volta reso il loro servizio nella zona interessata alla/e costruzione/i, vennero semplicemente abbandonate, destinate così a raccogliere le acque sorgive e quelle piovane. Non pochi i casi di cave che nell’arco di una notte si sono risvegliate al mattino già laghi a causa di polle d’acqua che trovarono un libero sfogo per liberarsi; nel nostro comprensorio si contano a decine le cave-laghetto, tutte nate in prossimità del tratto Autostradale Genova-Livorno, ed alcune di queste hanno ancora nel fondo le ruspe che vi lavoravano all’interno.
La natura creò a poco a poco i paesaggi fuori e dentro l’acqua e l’opera dell’uomo andò a finalizzare l’obbiettivo con l’immissione di fauna ittica di svariate specie, tra la maggiore quella della Trota Iridea ormai già completamente controllata nel suo processo riproduttivo in una forma del tipo industriale, accompagnata a saltuarie immissioni di Trote Fario, Salmerini, Lucci, Black e Striped Bass.
Oggi le cave-laghetto offrono numerosi servizi e ospitano i pescatori del comprensorio, dilettanti o professionisti, giovani e meno giovani, comunque rappresentanti delle diverse tecniche di cattura di questo popolare predatore, tutti alla ricerca di qualche ora di relax, dello scambio di informazioni tecniche e non, nonchè della cattura di taglia.
Per il pescatore a Spinning, noto per la sua anima solitaria e selvatica, l’occasione di ritrovarsi in compagnia dei suoi “simili” attraverso la partecipazione a ritrovi, gare o raduni.

SPINNING in CAVA: eccoci finalmente giunti al tanto sospirato punto focale, le tecniche e le strategie per insidiare a Spinning la Trota.
La Stagione inizia nel tardo Autunno, quando il clima esterno comincia a portare la temperatura dell’acqua ad una media di circa 18° ,cosa che consente ai gestori di immettere le Trote senza che queste vadano in sofferenza per carenza di ossigeno (più è alta la temperatura dell’acqua, minore è la concentrazione di ossigeno disciolto in essa), e prosegue per tutto l’Inverno. Finisce a tarda Primavera/inizio Estate quando l’acqua è troppo calda e priva di sufficiente ossigeno per la sopravvivenza della Trota immessa.

Siccome la pesca in Laghetto è più complicata di quanto possa sembrare, ecco un breve Decalogo riepilogante le basi su cui valuteremo ed interpreteremo l’approccio della nostra uscita di pesca, sottolineando gli aspetti principali ( tutti elementi che si combinano tra loro creando un’infinità di situazioni) per poter trarre la maggior soddisfazione in termini di catture e divertimento.


FATTORI:
LA STAGIONE – LA CAVA – LA PREDA - IL TEMPO – GLI ARTIFICIALI – L’ATTREZZATURA

NOTA 1 - Per lo Spinning il tardo Autunno e l’Inverno sono il lasso di tempo propizio per effettuare catture: le Trote tendono a concentrarsi in branchi , spostandosi negli strati dell’acqua più superficiali e centrali della cava in quanto lo scambio termico tra la superficie rinfrescata dalla notte e l’aria del giorno crea un moto convettivo, una brezza, capace di ossigenare notevolmente il primo strato d’acqua della cava . L’attività risulta a tratti frenetica e tradiscono la loro presenza attraverso bollate, dorsali che fendono la superficie, codate o salti fuori dall’acqua il tutto concentrato in pochi metri quadri di superficie.
Con l’avanzare dell’inverno il branco cercherà di difendersi dalle temperature rigide dislocandosi nel sottoriva, proprio sotto i nostri piedi, in attesa di quei brevi innalzamenti di temperatura (e di ossigenazione) dell’acqua dovuti al possibile riscaldamento da parte dei raggi solari. L’attività predatoria è ridotta al minimo.

NOTA 2 - Chiedi informazioni al Gestore sulle caratteristiche del lago, le zone migliori, le esche utilizzate dagli altri pescatori: il Gestore ha tutto l'interesse perchè si catturi e ci si diverta in quanto un pescatore soddisfatto ritorna ( anche con gli amici) e quindi aumenta e fidelizza la clientela.

NOTA 3 - Le chiamano Trote Pronto-Pesca e sono praticamente dei polli di allevamento; hanno lo stomaco ancora in fase di sviluppo in quanto vengono alimentate fin dalla nascita da mangimi di piccole dimensioni o da sostanze alimentari semplicemente disciolte nell’acqua in cui vivono. Le pinne sono poco sviluppate e/o atrofizzate, l’istinto predatorio è naturalmente prossimo allo zero e, malgrado tutto ciò, raggiungono forme e pesi spettacolari. Occorre conoscere e valutare bene la qualità del pesce immesso dal gestore nonché la taglia media: una buona qualità significa pesce più aggressivo è più divertente da controllare, una scarsa qualità ci indirizzerà all’uso di artificiali minuti, a tecniche lente e finesse con la gomma e ad un recupero della preda sottotono.

2 esempi di Trota Iridea sovralimentata


NOTA 4 - Affinchè una Trota di allevamento recuperi (o sviluppi?) il suo istinto predatorio ed il tono muscolare naturale, occorrono da 1 a 2 mesi in piena libertà (nella cava) in condizioni di temperatura ed ossigenazione buone. Quali sono le probabilità a favore della Trota perché si realizzi questo processo in una cava-laghetto le lascio calcolare a voi.


NOTA 5 - L’artificiale principe in trota laghetto è il cucchiaino rotante (misura 0 -1- 2 - 3) a paletta tonda, lanciato a raggiera a centro lago e recuperato, a canna alta, con velocità media/veloce a mezz’acqua nel primo periodo di stagione e nel sottoriva, a canna bassa, con recupero prossimo al fondo a media/bassa velocità nel secondo. Nel primo periodo, quello delle bollate in superficie, vanno tentati anche gli ondulanti di forma compatta o allungata (da gr.3 fino a gr.10) recuperati molto lentamente e regolarmente in traiettoria appena sotto la superficie dell’acqua. Seguono i minnow di piccole e medie dimensioni (da cm.3 a cm. 7 ) galleggianti o affondanti purchè abbiano un nuoto con vibrazioni corte e frequenti, ed i grub (falcetti) e worm (vermi) in gomma innescati con testina piombata di 1 - 2 gr. o finesse con piombo a ca. 50 cm. dall’ esca. Per quest’ultimi due artificiali è da sottolineare la presenza sul mercato di prodotti scentati con amminoacidi e sostanze alimentari uguali a quelle usate per l’alimentazione della trota in allevamento: la scia che queste esche emanano riesce ad attirarle anche da distanza superiore rispetto all stimolo provocato dalla loro capacità di percepire tramite la linea laterale le vibrazioni in acqua; l’istinto all’alimentazione così risvegliato, è talmente elevato da spingerla ad attaccare l’esca con decisione. Se proprio sono in un momento apatico, le Trote tendono ad avvicinarsi all’artificiale e con delicatezza lo assaggiano con piccole boccate: le ferrate a vuoto sono numerose con artificiali “rigidi”, mentre con la gomma, grazie allla percezione alla bocca delle sostanze rilasciate dall’esca così stimolata e la morbidezza della gomma stessa, conducono la Trota fino alla decisiva boccata utile per la ferrata.

Rotante del N°2 e Trout Worm

Brutto Anatroccolo da 3 cm. e Grub Gulp fluorescente

Count Down da 3 cm. e l'eccezione che conferma la regola: Long Cast da 10 cm. attaccato da una Trotella da 20 cm.


NOTA 6 - alcune cave hanno risorgive o polle che alimentano il bacino; qui stazioneranno in modo continuativo e con buona aggressività le Trote per tutto il periodo dell’anno. La pioggia ed il vento risultano sempre e comunque elementi di disturbo, così come l’avvento prossimo di una perturbazione e il cambio del tempo al bello dopo la perturbazione.


NOTA 7 - i colori degli artificiali sono a volte irrilevanti , in altre fondamentali. Occorre seguire di massima le regole basi ( argento per acque velate e oro o pastello per acque chiare ) ma a volte le tinte fluorescenti nate per acque molto torbide, riescono a stimolare l’istinto dell’Iridea anche in acque chiare specialmente quando è in periodo di frega.In questo periodo non è raro vedere la Trota seguire l'artificiale fino alla sponda per poi predarlo proprio nel momento in cui lo sfiliamo dall'acqua a fine recupero: evitare di recuperare velocemente e tenere la massima concentrazione nell'ultimo metro recuperando solo con lo spostamento della canna laterale perchè è proprio in questo momento che avvengono gli attacchi.


NOTA 8 - Canna rapida e nervosa con azione progressiva da 1,80 – 2,10 : mulinello serie 2000/2500 con rapporto di recupero medio/alto ( 70/80 cm. Per giro di manovella) filo trecciato 0,12 / 0,15 se utilizziamo artificiali di reazione quali rotanti ed ondulanti, nylon dello 0,18 / 0,20 neutro a basso allungamento se utilizziamo minnows o esche in gomma.


NOTA 9 - Ferrata corta e decisa: la bocca delle Iridee è piuttosto dura specialmente negli esemplari più grandi. Canna alta e filo in tensione per contrastare i cambi repentini di direzione e i carpiati fuori dall’acqua che l’Iridea compie nel tentativo di liberarsi dalla presa. La frizione è tarata dura, molto vicina al carico di rottura del filo, per consentire all’artificiale di fare presa, successivamente regolata durante il combattimento ed il salpaggio.


NOTA 10 – Effettuata una cattura in una determinata zona e profondità occorre insistere nuovamente nello stesso punto: se abbiamo intercettato il branco, le catture possono saltare fuori a ripetizione; in caso contrario, significa che abbiamo intercettato una trota solitaria e quindi occorre spostarci lungo la sponda (se possibile)alla ricerca del branco.


 

   
 

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