Cavedani d'Estate

Testo e foto di Gian Marco Naldini



Il fascino dello Spinning sta nel riuscire a trovare un degno avversario qualunque sia la condizione climatica del momento; in Estate, quando il sole irradia con veemenza gli specchi d'acqua dolce, i Bass e le Trote rallentano in maniera vistosa la loro attività di caccia, riservandosi quasi esclusivamente alle prime ore del mattino e nelle ultime della sera (fatta eccezione per le acque ben protette da una folta vegetazione), ovvero quando le temperature, ma soprattutto la luce, vengono meno. La prospettiva diventa quindi quella di effettuare brevi uscite in orari molto particolari, che non sempre soddisfano le esigenze di una sana e prolungata battuta di pesca o le nostre disponibilità temporali.
La ricetta è semplice, il Cavedano sarà il nostro avversario di queste torride giornate.

Il Cavedano ora si crogiola in branchi nei più svariati tratti dei fiumi e dei torrenti di fondovalle: in corrente, sotto le cascatelle, nelle pozze "ferme", sempre e comunque attivissimo e attento a tutto ciò che lo circonda. Non è difficile in questo periodo, da Aprile a Giugno, talvolta fino a Luglio ( anticipa nelle acque più calde), ritrovarli, a causa della frega, ammassati in una borgia collettiva in acque molto basse, su fondali sassosi, ghiaiosi e sabbiosi, intenti nella deposizione delle uova.
La fame e l'aggressività territoriale aumentano in estate ed il sole diretto non lo infastidisce più di tanto, anzi, lo rende Re delle acque dolci.
Attrezzatura - una canna corta da 1,60 / 1,80 non troppo morbida per poter lanciare e controllare con precisione esche dal peso esiguo, non troppo rigida perché, bene o male, il nostro avversario è mediamente di dimensioni contenute e si perderebbe parte del piacere visto che il Cavedano si "sfianca" velocemente, ed anche perché sul nostro mulinello (serie 1.000 / 2.000) abbiamo quasi certamente un monofilo dello 0,14 / 0,16 che esige di essere ammortizzato dalla giusta elasticità della canna e da una perfetta taratura della frizione. Il nylon in questo caso è quasi d'obbligo visto che opereremo in acque luminose e spesso trasparenti, nonché per agevolare l'uscita del filo con minore atrito possibile a tutto vantaggio della distanza di lancio.
Esche - se ben servite, possiamo tranquillamente utilizzare l'intero armamentario a nostra disposizione: rotanti, ondulanti, minnow ed imitazioni, grub e shad in gomma, il tutto nelle dimensioni appropiate alle taglie che stiamo insediando.
Azione di pesca- l'importante e non farsi scorgere (se rendi nota la tua presenza il Cavedano non scapperà ma puoi stare certo che rifiuterà certamente qualsiasi tua esca offertagli), presentare e muovere nel modo più naturale possibile l' artificiale, rilasciare con cura questo rispettabilissimo e non proprio così facile avversario.


Percorso fotografico - scendo in acqua alle ore 09,30 ed il sole è già alto e forte; un buon paio di occhiali polarizzati, indispensabili per "leggere" attentamente le acque dalla giusta distanza di sicurezza/mimetismo, un cappellino di cotone per mantenersi mentalmente lucidi e freschi per tutta la durata della battuta. Comincio con un Brutto Anatroccolo affondante da 3 cm. che, lavorato a media velocità con piccoli strappetti, istiga inseguimenti impetuosi che culminano con un attacco deciso a strike

 

Più avanti, in una cascatella di buona portata, innesco un Meeps del n°2 da far lavorare sul pelo della superficie tra la "schiuma": canna alta ed il tipo di artificiale scelto (peso modesto e paletta colorado) producono un frullare giusto sul pelo della superficie. Lancio nel centro della schiumata e subito recupero velocemente sfruttando l'effetto sorpresa ed infatti, appena l'artificiale comincia a distinguersi dalla schiuma, il predatore scatta rompendo fragorosamente l'acqua; qui, colpo di fortuna, l'attacco arriva da un bel esemplare di circa 40 cm. che mi fa fischiare la frizione, impegnandomi e divertendomi non poco nel salpaggio.

 

Raggiungo una piana dove la corrente e quasi nulla e qui vedo i Cavedani bollare in superficie; innesco una imitazione di cavalletta della Storm. Lancio al centro e comincio a recuperare con continui strappetti l'artificiale: la cavalletta comincia a danzare a zig zag sulla superficie nel tentativo di uscire nel più breve tempo possibile dall'elemento liquido: qualche cacciata fragorosa a vuoto e poi lo strike di un Cavedanello

 

Proseguo fino a raggiungere delle pozze, profonde e ben ossigenate e qui innesco un grub bianco su testina piombata: lancio e faccio trascinare l'artificiale sul fondo e comincio ad imprimere dei piccoli richiami con il polso per animare l'artificiale; un colpo secco e ferro a strike. Subito mi accorgo che l'avversario picchia duro e con carattere, è una Fario strappata per pochi minuti dalla sua profonda e fresca e tana.Ma io cerco il Cavedano e quindi insisto, altri lanci per continuare la mia ricerca sul fondo, sempre con la stessa tecnica del saltellamento in prossimità del fondo, fino al momento dello strike con incontro ravvicinato di un bel esemplare sui 30 cm. che sfrutta la profondità per forzare maggiormente il suo tentativo di riprendere la libertà; vinco io.

 

Proseguo, sono prossimo ad una grande vasca dove al centro corre una lama di corrente. Innesco uno shad su testa piombata e lo lancio in centro corrente trattenendolo e rilasciandolo, imprimendogli la vitalità e la disperazione di un piccolo pesciolino che lotta per raggiungere la salvezza ed il giusto riparo tra le acque basse della sponda, ma ciò non avverrà perché una figura scura emerge velocemente dal fondo e con decisione ed aggressività fa sparire tra le sue "fauci senza denti" il malcapitato. Ferro a strike e salpo ed immortalo un altro discreto esemplare sui 30 cm..

 

 

 

Ormai il sole è allo zenit ed io posso ritenenermi felice e soddisfatto di questa uscita;

che dite, mi sono divertito o no?

Con l'augurio di aver trasmesso ciò che mi è stato insegnato
Giemme

 

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